Ciao,

Il mio ultimo anno e mezzo (circa) è stato complesso: due traslochi internazionali, due (nella breve permanenza in Italia fra un trasloco e l’altro) perdite pesanti e – ultimo ma non ultimo – l’invasiva operazione alla spina dorsale che Stefania ha subito quindici giorni fa.
In tutto ciò mi sono stati di grande aiuto i miei trenini ed il loro potere taunaturgico/medicamentoso: prima il plastico avviato a Roma (alla cui realizzazione conto di applicarmi durante i rientri in Patria) e quello in corso di realizzazione, e che faticosamente avanza, qui a Pretoria. Di quest’ultimo – quasi per intero figlio della mia attività di “stampatore seriale”, voglio condividere qualche immagine.
Partendo da Roma avevo imballato (in verità un pò a casaccio) del materiale per una ulteriore realizzazione in ambiente giapponese poi – complice anche il casuale acquisto della stampante 3D – è venuto fuori un qualcosa che vuole essere simil-americano.
Il tutto ha - forse – un aspetto un po' puerile, ma … … … chissenefrega! Specie considerandone la genesi e soprattutto … MY LAYOUT, MY RULES!!!

1. Due tracciati: un “OTTO” con un paio di tronchini ed una linea P@P.
2. L’alimentazione è separata ma dispongo di un solo – ebbene si! – trafo per cui due interruttori “domestici” mi permettono di alimentare selettivamente – ma non insieme - i due tracciati.
3. Per la realizzazione dei rilievi ho utilizzato – in mancanza d’altro – la “schiuma edilizia”. NON è male: è molto leggera e semplice da lavorare ma gonfia molto (è facile sbagliare le dimensioni) e, da fresca, è appiccicosa.
4. Qualche dettaglio: la “fabbrica” che insiste su uno dei tronchini della linea P@P.
5. Qualche dettaglio: il villaggio e la stazione con alcuni carri in sosta.
6. Qualche dettaglio: Il Grain Silo, servito dall’altro tronchino della linea P@P e da uno del circuito “OTTO”.
7. Qualche dettaglio: una vista di insieme (ci siamo quasi)
8. Qualche dettaglio: zitti, zitti , nascosti nel bosco … ... ...

















Gelidi (qui l'inverno a cominciato a picchiare ...) Saluti.
Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Le due figure dell'ultima foto, noto con piacere che non si spaventano a fronte dell'inverno rigido

Buoni trenini

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Sandro

Ciao "stampatore seriale" mi stavo domandando che fine avessi fatto, magari ha traslocato un'ennesima volta nel Continente Asiatico mi sono chiesto
Al di là della coppia di "porcellini" che poi tanto porcellini non sono dal momento che hai trovato una schiuma da barba atta a ergere montagne vedi un pò di nascondere il suo accoppiamento con la base aggiungendo un pò di terra o erba in modo da nascondere quella sensazione di provvisorio in procinto di decollare, poi magari visto che tra un pò arriveranno le vacanze per i più fortunati che ancora lavorano aggiungi laterlamente un pezzetto di cartone a quelle rampe nascondendo quella che sembra più una linea metropolitana sospesa che una zona montuosa, e poi dimmi dove cavolo hai pescato quegli orribili eliccotteri verticali bianchi (Non mi dire che sono opera tua perché non ci voglio credere ).
Per ultimo ma credo siano ancora da terminare sporca un pò quei fabbricati appena usciti dalla scatola ed altri dalla tua stampante
Comunque bravo ovunque tu vada in vacanza

Giancarlo

Ciao,

Un altro trasloco ... Please NOT!!! Il progetto originale prevede(va?) il Sud Africa come ultima tappa.

Poi ... di cose ce ne sono da fare anche troppe, lo so. Ma anche le "beghe fermodellistiche" seguono il flusso, che in questo momento è agitato: nascondere i piloni e "rimodulare" le pale eoliche è in preventivo. Se non riuscirò (dovrei applicarmi di più alla stampante, e non so se riuscirò) le sopprimerò (e penserò a qualcosa di altro).

Sporcare i fabbricati? Aspetterò che la polvere faccia il suo sporco lavoro e ... in realtà qui non credo succeda, in VN la difficoltà era quella di evitare gli accumuli eccessivi ... . Però anche un paesino tutto carino, pulitino, "liccato" ha il suo fascino ... o no?

In ogni caso: tempo al tempo, spero!!!

Francesco.

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Ciao,

Dopo un'infinità di tempo posso, finalmente, registrare qualche passo avanti:



Ho "conquistato" il secondo trasformatore! Sono Mehano da starter-set ma visto che, ciascuno, dovrà "nutrire" una sola loco vanno bene. Presentano una inusuale, per me, caratteristica: a convoglio fermo, occorre spingere ulteriormente in basso la manetta in basso per far scattare un apposito interruttore ... dando gas il convoglio riparte in direzione opposta: NON mi piace! .



Ho rimosso le pale eoliche (inguardabili) inserendo un altro piccolo rilievo. Guardando il tutto gli occhi fanno meno male ...



Ho realizzato (continuando a stampare in serie per tenere fede ail mio "nick" ...) un deposito carburanti che mi permette di movimentare le due cisterne che ho e fare rifornimento alle loco diesel. Il carro in foto è un Jumbo-Tank (così li chiamavano) da 33.000 galloni americani (che sarebbero 125.000 litri, TOMBOLA!!!) di Atlas Rivarossi.

Avendo realizzato una linea P@P (a "Y") sto cominciando ad effettuare qualche manovra con un sistema , molto elementare, di carte-carro. Su ogni braccio insistono due installazioni - prima piazzola/seconda piazzola, dietro alla prima - che movimentano merce: gioco consiste, ovviamente, nel piazzare i carri in entrata e portare via quelli in attesa.

Ma questa è un'altra storia ... .

Plasticistici afro-saluti.
Francesco

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Francesco Z.

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Ciao "stampatore seriale di Burano" La rimozione delle pale è cosa buona e giusta, facevano semplicemente (mi astengo ma hai compreso benissimo )
I Mehano hanno questa funzione, scendi di velocità fino allo Zero, poi se vuoi invertire il senso di marcia spingi oltre lo Zero e si inverte, è comodissimo se sei sveglio se ti addormenti un pò meno
Meno male che almeno ti diverti un pò, altrimenti pensa che noia, come vanno le stampate ? Non abbiamo visto nessuna novità a parte i bidoni

Giancarlo

Ciao,

Non avete visto nulla semplicemente perchè ... non ho nulla - ammesso che le mie stampe siano qualcosa di cui "gloriarsi"!!! - da mostrare!

Sono stato in Italia, oltre un mese, a risolvere un pò di beghe e visitare mia Madre (97). Ho lavorato, come ho raccontato, all'altro plastico ma al ritorno ho trovato (qui) una situazione abbastanza complessa. Risolte, più o meno, le principali questioni locali mi sono rimesso all'opera. Beh, per essere sinceri, sto cercando di rimettermi all'opera. JA POSSO FA'!!!

E comunque se osservi meglio ho stampato i tubi (hai capito dirai tu ... ) del deposito. Inoltre ho montato il telaio-motore (come quello che andò in terra) alla loco nera/viola, che, direi giustamente, ha ricevuto commenti, eufemisticamente, "tiepidi". Infine ho combattuto, per ora sono in pareggio, con il Mikro Crystal Clear.

Insomma ...Petit à petit ... .

Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

I bidoni li ho visti, ho anche visto che avresti potuto fare a meno di stamparli, prendevi un tubo diametro uguale o circa, gli incollavi a guisa di nervature un filo di cotone, gli montavi due tappi o coperchi realizzati a mano, verniciavi ed avevi risparmiato qualche metro di filamento buono per fare qualche altra "puttanata"
Per l'impiego del Krystall fai un pò di prove aggiuntive e vedrai che prima...o poi, ti usciranno i vetri di Murano anche perché a Burano si fanno i merletti
A parte le battutacce complimenti alla mamma, 97 è un bel traguardo.

Giancarlo

Ciao,

Già i "bidoni" ... forse hai ragione e forse no. Ero partito con un bidone per provare la stampa. Poi visto che mentre la stampante è all'opera posso
"spippolarmi" altre incombenze ...

Insomma, prepari il tutto e "lanci", vai a fare il resto e quando torni è (quasi sempre ) tutto pronto.

Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Giusta osservazione, era solo una semplice battuta tra "stampatori seriali"
Dovresti vedere le scatole di stampate inutili altro che risparmiare sul filo, ad occhio almeno un paio di bobine in "bidoni" ma non come i tuoi che almeno li hai utilizzati, proprio bidoni da spazzatura
D'altronde dicono: "sbagliando si impara" Ma sarà poi vero?

Giancarlo